Questa settimana si parla dei Silversun Pickups band che si forma nel 2003 a Los Angeles, con i quattro elementi che si conoscevano grazie a precedenti esperienze con altre band con le quali si avevano collaborato. Dopo una serie di EP nel 2006 esce il loro primo disco dal titolo Carnavas, dal quale vengono estratti 4 singoli di successo, due dei quali vanno a finire nella Top 10 americana. In Italia questo disco non viene distribuito, ma varie riviste di settore lo citeranno come uno dei migliori dischi dell'anno; le influenze principali sono date dai My Bloody Valentine, ma soprattutto dagli Smashing Pumpkins. A febbraio del 2009 esce il secondo disco dal titolo Swoon, che conferma quanto era già stato fatto sentire nel disco precedente: ritmi tendenti al neo-grunge del gruppo di Corgan, caratterizzati dalle chitarre che anche nei momenti più ruvidi, mantengono quell'orecchiabilità che attira subito l'attenzione dell'ascoltatore, e linee vocali morbide del cantante si accompagnano perfettamente con la musica. Un'ottima band, tra le più interessanti in circolazione, che ha il merito di aver fatto risorgere un genere musicale che sembrava fine a se stesso. A settimana prossima.
Se i Cure sono stati definiti da molti (erroneamente) un gruppo goth, è il caso di parlare di una band britannica, che senza alcun dubbio ha ricercato atmosfere gothic negli anni '80, nonostante abbia trovato il successo con il synthpop e l'elettronica. Parliamo dei Depeche Mode. Il gruppo è noto a tutti per il brano Enjoy the silence, ma torniamo indietro di esattamente 9 anni all'inizio della loro carriera discografica. Speak and Spell è il loro primo album e non si può non parlare di uno dei singoli di maggior successo: Just can't get enough. Il pezzo spopola nei club e nelle discoteche con un sound tipicamente disco. Qualche curiosità: il 17 aprile 2009 è uscito in Italia il loro ultimo disco Sound of the Universe. Il 16 e 18 giugno saranno a Roma e Milano con il loro Tour of the Universe.
Questa settimana parliamo del duo formato da Brandon Summers e Benjamin Weikel (ex Modest Mouse) che va sotto il nome The Helio Sequence. Il gruppo di base a Portland viene formato nel 1999 e nei successivi due anni arrivano i primi due dischi: Com Plex e Young Effectuals. in questi prime prove si sente una sorta di incrocio tra l'indie rock e la musica elettronica, dato dall'ampio uso di tastiere e sintetizzatori che con mezzi diversi, crea il muro sonoro tipico dello shoegaze dei My Bloody Valentine. Non mancano i richiami al passato con accenni psichedelici che ci ricordano i Pink Floyd.
Nel 2004 esce il loro terzo album dal titolo Love and Distance che segna un certo cambiamento nel loro stile, visto che le soluzioni elettroniche vengono usate con più cautela rispetto al passato ottenendo un effetto molto più tendente al rock. L'anno successivo, il cantante Summers è costretto ad una sosta forzata in quanto gli viene sconsigliato di continuare a cantare per un po' visto che rischia di perdere la voce; questa pausa va ad influenzare la musica degli HS che sembrano riscoprire il folk e Bob Dylan. Così quando nel 2008 esce il loro quarto lavoro dal titolo Keep Your Eyes Ahead si nota questa influenza e soprattutto una maggiore attenzione alla melodia. The Helio Sequence hanno avuto una carriera molto complessa con continui cambiamenti di stile e svariati richiami al passato, il tutto rielaborato in modo personale e spesso regalando spunti pregevoli. Alla prossima Sergio.
Ancora non vogliamo lasciare il ''paradiso''. Dopo Bryan Adams e Belinda Carlisle, è la volta di un gruppo, che raggiunge l'apice del sucesso tra la metà e la fine degli anni '80. Di chi parliamo? The Cure. Dopo un inizio dall'impronta dark e dai suoni cupi (ancora oggi il gruppo è erroneamente definito dai molti goth), si ritorna ad uno stile più allegro e leggero. Ma arriviamo al 1987, anno che segna la consacrazione internazionale del gruppo, con l'uscita del doppio LP Kiss Me Kiss Me Kiss Me. Il lavoro alterna pezzi psichedelici al rock più puro, serio ed impegnato. Si ritrovano a volte sonorità tipicamente jazz e non mancano le ballate pop. Tra queste vogliamo parlare di Just Like Heaven, canzone che rimarrà indissolubilmente legata al nome The Cure. Il videoclip è stato girato nella baia di Beachy Head, tristemente conosciuta per i molti suicidi. Il Kiss Me Tour, nato dal loro settimo album, li farà entrare definitivamente nell'Olimpo musicale, tanto che varrà loro un disco di platino in America. Qualche curiosità: la copertina dell'album Kiss Me Kiss Me Kiss Me presenta un primo piano delle labbra del cantante, Robert Smith, cariche di un appariscente rossetto rosso su uno sfondo arancione. Lo stesso Smith dirà che l'immagine voleva esprimere il desiderio di ''ingoiare la gente [ ... ] piuttosto che baciarli''. Il film Se solo fosse vero (titolo originale Just Like Heaven) si ispira proprio alla canzone del gruppo. Robert Smith ha partecipato come guest star al cartone animato South Park.
Dalla puntata del 2 Aprile. Dopo aver parlato di Mia Martini, non poteva che esser la volta di sua sorella, la cantante Loredana Bertè. Nel 1983 canta una canzone scritta da Enrico Ruggeri, che sarà una delle prove più importanti della sua carriera: Il mare d'inverno (dall'album Jazz). Proprio quest'album vede la partecipazione di numerosi autori. Si ricordano: Fossati (produttore dell'album), il già citato Enrico Ruggeri e Djavan (autore della title track Jazz). Tornando al brano Il mare d'inverno, il successo fu tale, che oscurò tutti gli altri pezzi. Ancora oggi è considerato un classico della musica leggere italiana. Alcune curiosità sulla cantante calabrese: Andy Warhol realizzò per lei il videoclip del brano Movie. L'artista la soprannominava Pasta Queen, per la sua abilità in cucina. Nel 2001 le venne proposto un ruolo nel film Le fate ignoranti di F. Ozpetek. Asia Argento la chiama Mamma Rock, dato il profondo rapporto che lega le due dal loro incontro durante la realizzazione di una puntata del programma Milano-Roma. Nel 2004 partecipa al reality show Music Farm. Il 21 giugno 2009 prenderà parte al concerto Amiche per l'Abruzzo, iniziativa benefica ideata da Laura Pausini, in favore dei terremotati.
Dalla puntata del 9 Aprile. La Bertè, con il suo look trasgressivo e fuori dagli schemi, ha prestato la voce ad interpetazioni intense, le quali mettono a nudo la sua anima con testi pieni di rancore e spesso malinconici, ma toniamo ad occuparci della scena internazionale. Lo facciamo parlando di un'artista, che come la Bertè ha saputo arricchire la musica, servendosi delle sue esperienze e del suo background: Tina Turner (Anna Mae Bullock). Il brano che vi presentiamo è tratto dall'album Private Dancer del 1984 ed è una delle canzoni più popolari della Turner: What's love got to do with it. Il singolo raggiunse la vetta di diverse classifiche internazionali e servì a rilanciare l'artista, che per oltre 15 anni non aveva più raggiunto posizioni di prestigio. Il videoclip fu diretto da Mark Robinson. In questo si alternano sequenze in cui la cantante cammina per una strada in città ad altre in cui interpreta il brano davanti alla telecamera. Tra i riconoscimenti che ottenne la traccia, ricordiamo i tre Grammy Awards ed un MTV Video Music Award proprio per il miglior video femminile. Qualche curiosità: nel 1986 riceve una stella nella Hollywood Walk of Fame. Innumerevoli sono le collaborazioni con mostri sacri della musica (Bryan Adams, Rod Stewart, Elton John, David Bowie, Eric Clapton e Mark Knopfler). Tra le collaborazioni con artisti italiani, ricordiamo quella con Eros Ramazzotti in Le cose della vita e nel 2006 la vediamo al fianco di Elisa in Teach me again. La canzone la ritroviamo alla posizione 309 della classifica delle 500 canzoni più grandi della storia. Nel 1993 il titolo del pezzo fu usato anche per il film biografico Tina-What's love got to do with it, diretto da Brian Gibson. Il videoclip fu diretto da Mark Robinson. Tra i riconoscimenti che ottenne la traccia, ricordiamo i tre Grammy Awards ed un MTV Video Music Award proprio per il miglior video femminile. Qualche curiosità: nel 1986 riceve una stella nella Hollywood Walk of Fame. Innumerevoli sono le collaborazioni con mostri sacri della musica (Bryan Adams, Rod Stewart, Elton John, David Bowie, Eric Clapton e Mark Knopfler). Tra le collaborazioni con artisti italiani, ricordiamo quella con Eros Ramazzotti in Le cose della vita e nel 2006 la vediamo al fianco di Elisa in Teach me again.
Dalla puntata del 16 Aprile. Dalla versione un po' selvaggia e carnale dell'amore propostaci da Tina Turner, si passa a quella più delicata e romantica di un cantautore, chitarrista e fotografo canadese (c'è qualcosa che non sappia fare?), che ha anche collaborato con la stessa Turner in It's only Love. Bryan Adams debutta proprio nel 1980, ma la perla di cui vogliamo parlare a proposito degli anni '80 è Heaven, dall'album Reckless del 1984. Il video del brano, diretto dal regista Steve Barron, è girato a Londra e vede il cantante esibirsi in un teatro vuoto con alle spalle degli schermi in cui si vede suonare il suo gruppo. Heaven diviene uno dei suoi maggiori successi, sebbene non raggiunga certo i risultati del record ancora imbattuto di (Everything I do) I do it for you, che resta in testa alle classifiche per ben sedici settimane consecutive. Qualche curiosità: Le canzoni di Bryan Adams sono state usate come colonne sonore di circa quarantadue film di cui uno gli vale anche la nomination agli Oscar. Collabora con Motley Crue, Belinda Carlisle ed altri ancora. Lavora per alcune famose riviste internazionali come fotografo ed ha anche pubblicato un libro fotografico dal titolo American Women (sono ritratte Hillary Clinton, G. Paltrow, Jennifer Aniston e Cindy Crawford). Come se non bastasse ha anche fotografato la regina Elisabetta II.
Dalla puntata del 23 Aprile. Gli anni '80 ci riportano in ''Paradiso'', ma questa volta non più accompagnati dalla voce di Bryan Adams. Parliamo della leader delle Go-Go's, Belinda Carlisle, e del suo più grande successo in assoluto come solista: Heaven is a place on Earth (contenuto nel long playing vincitore di numerosi dischi di platino). Il 1987 segna la svolta della cantante. Da un caschetto biondo in perfetto stile ''California Girl'' passa ad una lunga chioma rosso mogano, ma i cambiamenti non riguardano solo il look. Anche lo stile musicale da pop soul diviene pop rock tipicamente anni '80. Heaven is a place on Earth è proprio la dimostrazione di questa maturazione musicale. Il successo deriva in parte anche dal videoclip, diretto dall'attrice premio Oscar Diane Keaton. Qualche curiosità: Bryan Adams ha realizzato i cori per una delle canzoni dell'album Runaway Horses, ma non da meno sono le collaborazioni con Brian Wilson (Beach Boys), George Harrison ( The Beatles) ed il primo chitarrista dei Duran Duran.
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