giovedì 26 novembre 2009

Le intervista dello Shout: Franca Corradini

Giovedì scorso abbiamo avuto il piacere di ospitare ai microfoni dello Shout Franca Corradini, cofondatrice del No Berlusconi Day, manifestazione popolare 'viola' che il 5 dicembre scenderà in strada per chiedere le dimissione dell'attuale presidente del consiglio. Pubblichiamo l'intervista per chi non ha avuto modo di sentirci o per chi l'ha fatto e volesse riascoltarla.
Io e il mio staff ringraziamo di cuore Franca che molto gentilmente si è prestata alle nostre domande.

Un saluto a tutti da Skizzo.

giovedì 19 novembre 2009

Ready Steady Rock! presenta The Dead Weather


Questa volta parliamo un gruppo molto sui generis in quanto formato da componenti di altre band: la voce è quella di Allison Mosshart dei Kills, il chitarrista è Dean Vertita dei Queens of the Stone Age, al basso c'è Jack Lawrence dei Raconteurs e alla batteria, nonché produttore del disco, c'è il mitico Jack White dei White Stripes (tutti gruppi di cui ptrecedentemente presentati in questa rubrica.
Il gruppo è di recentissima formazione essendo nato a Nashville all'inizio del 2009, dove i 4 musicisti si erano ritrovati per delle jam session, ma il tutto si è protratto per circa un mese in cui sono state scritte le canzoni di quelli dopo poco sono diventati i Dead Weather. I frutti di questo lavoro si vedono a luglio quando esce l'album Horehound, il quale raggiunge subito le zone alte delle classifiche inglesi e americane. Ovviamente le influenze principali sono quelle dei gruppi di appartenenza dei vari membri, ma soprattutto questo disco potrebbe essere considerato un riassunto di tutto ciò che è stato fatto nella musica rock e tutti i generi con cui si è incrociato: dal blues al country, passando per hard e funk rock.
Ai DW bisogna dare il merito di essere riusciti a bilanciare tutte queste influenze nella maniera giusta, regalandoci un disco apprezzabile; ma alla fine dei conti questo disco suona sempre e comunque come una jam session, un'esercitazione fatta da quattro musicisti di diversa estrazione, senza dare un vero senso di affiatamento e il perseguimento di un intento comune.
In attesa del loro secondo album sul quale stanno lavorando al momento, freniamo i giudizi definitivi e ascoltiamo quanto di buono i DW ci sanno offrire.

giovedì 12 novembre 2009

Ready Steady Rock! presenta The Von Bondies


Questa volta parliamo dei Von Bondies, gruppo di Detroit nato nel 2000 dopo una fase di stabilizzazione in cui sono stati cambiamenti di nome e di membri all'interno del gruppo; vengono notati ad un concerto di Capodanno da un produttore di discografico che li mette subito sotto contratto. Nel 2001 esce il loro primo lavoro dal titolo Lack of Communication che vede come produttore il concittadino Jack White, voce e mente dei White Stripes, facendo sentire molto l'influenza del suo gruppo sul primo lavoro dei VB.
Il rapporto con White non prosegue in maniera idilliaca (il cantante dei Von Bondies viene pestato un paio di volte dal pacifico Jack) e nel loro secondo disco cambiano produttore, ma soprattutto cercano di allontanarsi dallo stile caro ai White Stripes: l'album esce nel 2003 col titolo Pawn Shoppe Heart e con questo lavoro arriva un discreto successo per i Von Bondies.
Dopo il tour che segue l'uscita del disco, per i VB arriva un silenzio lungo 4 anni ; periodo in cui il cantante e mente del gruppo, Jason Stollmeister, si sposa e divorzia, facendo sì che questi si dedicasse più alla vita personale che alla band. Passata la 'burrasca' sentimentale, i Von Bondies si ritrovano nel 2008 per lavorare nuovamente insieme e nel febbraio 2009 esce il loro terzo album dal titolo Love Hate and Then There's You: con questa opera, la loro musica cambia in maniera sostanziale, uscendo definitivamente dall'ombra dall'ombra di Jack White e da tutta la scena musicale di Detroit, inserendosi piuttosto nella scia dei gruppi rock-pop che cercano di scalare le classifiche con motivi orecchiabili. La critica distrugge questo lavoro, ma c'è da dire che diverse canzoni risultano accattivanti, rimanendo così in testa all'ascoltatore, il quale non può fare a meno di accennare qualche passo di danza al ritmo di queste canzoni.

giovedì 5 novembre 2009

Ready Steady Rock! presenta Soulsavers


Dopo un lungo periodo di pausa, torna il nostro viaggio all'interno del mondo indie rock. Questa settimana ci occupiamo dei Soulsavers, duo di Manchester formato nel 2000 da Rich Machin e Ian Glover. Il loro esordio discografico risale al 2003 con l'album quasi completamente strumentale Tough Guys Don't Dance, dove alla loro chiara matrice elettronica vengono affiancate rock, country, soul e gospel; questo disco però passa quasi inosservato dal pubblico e dalla critica.
Con il secondo album pubblicato nel 2007 dal titolo It's not How Far You Fall, It's the Way You Land arriva il salto di qualità grazie all'ingresso di Mark Lanegan (Screaming Trees, Queens of the Stona Age) che oltre a prestare la sua voce in diversi pezzi, viene anche accreditato come co-autore di 5 pezzi e ciò li porta anche ad avere una certa notorietà; la loro musica si avvicina di più alle atmosfere cupe tipiche del cantante americano.
Dopo questo disco, i Soulsavers vanno in tour per la prima volta e questo va ad influenzare il loro successivo lavoro in studio che esce nell'agosto del 2009 dal titolo Broken, in cui si sente un'impronta maggiormente rock grazie a chitarre e batterie molto più presenti rispetto al passato. In questo album prevarica l'influenza di Mark Lanegan, il quale da quei connotati da ballate rock tipicamente americane.
A contraddistinguere la musica dei Soulsavers è comunque l'uso di molti strumenti come pianoforti, violini e sintetizzatori oltre a quello che ci si aspetta da una band rock; ma è la voce di Lanegan a farla da padrona, la quale riesce ad adattarsi a qualsiasi cambiamento.