Cari amici, con un pò di ritardo (ma non è mai troppo tardi) vi propongo di seguito il testo in traduzione di Sidun per una migliore lettura.
Peppe H.
SIDONE
Il mio bambino
il mio
labbra grasse al sole
di miele di miele.
Tumore dolce benigno
di tua madre
spremuto nell'afa umida
dell'estate
dell'estate
e ora grumo di sangue, orecchie
e denti di latte.
E gli occhi dei soldati cani arrabbiati
con la schiuma alla bocca
cacciatori di agnelli
a inseguire la gente come selveggina
finchè il sangue selvatico
non gli ha spento la voglia.
E dopo il ferro in gola i ferri della prigione
e nelle ferite il seme velenoso della deportazione.
Perchè di nostro dalla pianura al molo
non possa più crescere albero nè spiga nè figlio.
Ciao bambino mio l'eredità è nascosta in questa città
che brucia che brucia
nella sera che scende
e in questa grande luce di fuoco
per la tua piccola morte.
1 settimana fa
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